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FeDerSerD

IL FUTURO DEI SERVIZI PER LE DIPENDENZE A TRENT’ANNI DAL DPR 309/90

WEBINAR ONLINE
4 - 5 Novembre 2020

Accreditamento: Il Convegno è stato accreditato ECM per le seguenti figure professionali: Medico Chirurgo, Psicologo, Farmacista, Infermiere, Educatore P.le, Assistente Sanitario, Biologo, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica. Il convegno è accreditato anche per la figura professionale dell’assistente sociale - sono stati assegnati n. 8 crediti formativi. Crediti ECM: 3

Mission
Una proposta concreta di revisione della legge sulle droghe, la legge 309/90 del 1990. È quanto si intende discutere in questo convegno nazionale promosso da FeDerSerD che vede riuniti le principali reti dei Servizi del pubblico e del privato sociale che in questi mesi hanno lavorato assieme: il Coordinamento nazionale del Coordinamenti regionali che operano nel campo dei trattamenti delle Dipendenze (Intercear), la Federazione Italiana delle Comunità terapeutiche (Fict), il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), l’Associazione nazionale comunità terapeutiche pubbliche per le dipendenze patologiche (ASCODIP), la FeDerSerD, la Società italiana patologie da dipendenza (Sipad), la Società italiana Tossicodipendenze (Sitd), San Patrignano, Comunità Incontro, Exodus, Comunità Emmanuel, Associazione Saman.
Il gruppo di lavoro, che vede riuniti non solo pubblico e privato, ma anche società di ricerca nel campo delle dipendenze, ha presentato congiuntamente le prime linee di revisione del DPR 309/90. Le dipendenze in Italia e non solo rappresentano oggi una vera e propria pandemia rispetto alla quale l’azione di contrasto dell’offerta non è da sola sufficiente: occorre invece ridisegnare e tornare a investire sul sistema dei Servizi, dalla prevenzione alla cura alla riabilitazione.
Partendo da questo assunto, tutti gli attori dei sistema hanno deciso di assumere in proprio la responsabilità di una prima ipotesi di revisione riferita esclusivamente al sistema dei servizi.
Il lavoro di rivisitazione parte da tre fondamenti:
 

  1. La Governance del sistema. Si dovrebbe basare su un modello duale politico/tecnico che prevede l’indirizzo e il coordinamento da parte del Governo, rappresentato dai Ministeri interessati nel Comitato Nazionale di Coordinamento, e dall’Osservatorio Permanente che avrà funzione di supportare il Comitato nelle scelte di indirizzo attraverso la raccolta dati e la lettura dei bisogni. L’Osservatorio sarà composto da una rappresentanza completa di tutti gli attori chiamati a interagire sui processi di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento lavorativo. Avrà una funzione non solo consultiva ma anche operativa per fare sintesi delle istanze regionali attraverso la partecipazione dei rappresentanti dei livelli territoriali. Il disegno della governance duale politico/tecnico dovrà consentire la proposizione, seppure nel rispetto delle autonomie sancite dal titolo V della Costituzione, di indirizzi e linee guida capaci di superare l’eccessiva frammentazione e difformità di intervento tra le diverse regioni.
 
  1. Il processo integrato di presa in carico globale. Negli anni il sistema di intervento si è tarato sempre più su un livello prestazionale per singola fase. Le dipendenze patologiche presentano invece la necessità di un intervento integrato, sociale e sanitario. Un elemento che si ritiene ormai irrinunciabile è la previsione di una normativa che tenga conto dell’inserimento anche delle dipendenze cosiddette comportamentali.
 
  1.  La questione delle risorse. Nel corso degli anni le risorse destinate al sistema di prevenzione, cura e riabilitazione si sono progressivamente ridotte, rispetto agli ampi interventi inizialmente previsti dalla 45/99 al punto da divenire totalmente insufficienti. Il finanziamento del fondo di intervento per la lotta alla droga (previsto dalla 45/99 all’art. 127), rappresenta in questo momento una necessità imprescindibile, riconosciuta unanimemente da tutti gli attori del sistema per un reale rilancio della sfida delle dipendenze. Si propone quindi una razionalizzazione del tariffario, che oggi rappresenta un punto debole nei diversi territori reginali, disomogeneo e spesso insufficiente a rispondere alla necessità di garantire un servizio qualitativo globale e integrato, alla luce delle nuove sfide e della complessità sempre maggiori che i Servizi devono affrontare.
 
Il congresso pertanto vuole essere il prosieguo di un confronto su progetti condivisi dagli attori del sistema e vuole esitare in una bozza di testo da trasmettere ai gruppi parlamentari con l’obiettivo di avviare il dibattito verso una nuova stagione per i servizi per le dipendenze in Italia.