15-03-2017

L?impatto di droghe e alcol sullo sviluppo cerebrale

L?impatto di droghe e alcol sullo sviluppo cerebrale “Curare il cervello migliora la vita” è il tema della Settimana Mondiale del Cervello 2017 che la Società Italiana di Neurologia (Sin) celebra dal 13 al 19 marzo con una serie di iniziative in programma su tutto il territorio nazionale: da incontri divulgativi a convegni scientifici, da attività per gli studenti a open day presso le cliniche neurologiche.
“Si intende mettere al centro le malattie di cui ci si occupa, nelle varie espressioni cliniche, e l’esigenza di risposte più adeguate ai crescenti bisogni di cura”, afferma Leandro Provinciali, Presidente Sin,  in una intervista rilasciata al Redattore Sociale. “In molte patologie del Sistema Nervoso Centrale e Periferico, la diagnosi precoce permette una strategia terapeutica in grado di tenere sotto controllo i sintomi e modificare, quindi, la progressione della malattia (…) con un conseguente beneficio per la qualità di vita dei malati”, prosegue Provinciali. Tra i focus previsti dall’iniziativa, l’approfondimento  sull’impatto delle droghe sul cervello dei giovani, nella consapevolezza che l’adolescenza è un momento cruciale per lo sviluppo neurologico, spesso segnato dal rapido aumento del consumo di alcol ed altre sostanze psicoattive.
Gianluigi Mancardi, Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Genova, discutendo di stili di consumo dannosi per il sistema nervoso, evidenzia che le sostanze di cui si abusa di più in età giovanile e adolescenziale sono l’alcol e la marijuana, mentre meno usati, ma particolarmente lesivi, sono allucinogeni, ecstasy e cocaina. “Numerosi studi hanno valutato gli effetti di alcol e marijuana, utilizzando tecniche neuropsicologiche ed anche esami, come la Risonanza Magnetica (RM), che hanno evidenziato il danno funzionale e strutturale del sistema nervoso”, prosegue Mancardi.  In effetti, è stato dimostrato (Squeglia e Gray, Current Psychiatry Reports, 2016) che il cronico abuso di tali sostanze determina un calo della memoria verbale, delle funzioni visuo-spaziali, della memoria di lavoro, dell’attenzione e della concentrazione, con conseguente alterazione delle funzioni cognitive; in particolare, l’abuso di alcol in adolescenza è associato alla riduzione della materia grigia cerebrale e alla attenuazione della crescita del volume della materia bianca. Tutto ciò invita a raffinare gli studi per meglio comprendere gli effetti interattivi delle sostanze, dell’età di esordio, del genere e delle psicopatologie concorrenti.

Fonte: http://www.agenzia.redattoresociale.it