16-10-2017

Nuove droghe: i rischi del consumo e dell?inconsapevolezza

Nuove droghe: i rischi del consumo e dell?inconsapevolezza Una persona su tre tra quelle che consumano nuove sostanze psicoattive scopre di avere acquistato sostanze diverse, a volte più pericolose di quanto ritenesse, e in circa la metà dei casi poi decide di non assumere la sostanza o pensa seriamente di non farlo. È quanto emerge dal progetto europeo Baonps (Be aware on night pleasure safety), che ha permesso di far arrivare anche in Italia la prima sperimentazione formale dello strumento del drug checking. L’iniziativa, finanziata dalla Commissione europea e promossa da un cartello di organizzazioni europee tra cui il Coordinamento nazionale comunità accoglienza (Cnca), l’Azienda sanitaria locale Asl TO4, il Centro antidoping Bertinaria, Eclectica Istituti di ricerca e formazione e FeDerSerD, ha prodotto 472 analisi di sostanze nel corso di 27 interventi nei contesti del divertimento in sei regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria e Lazio). “I risultati delle analisi realizzate in tempo reale hanno spesso sorpreso i consumatori, che nel 37 per cento dei casi hanno deciso di non assumere il composto e nel 14 per cento hanno potuto riflettere sull’opportunità di evitarne l’utilizzo”, spiegano i promotori  consultati da Redattore Sociale.
Nei18 mesi di intervento sul campo, da febbraio 2016 ad agosto 2017, il progetto ha coinvolto più di 11 mila persone persone e ha effettuato nove allerte di sostanze pericolose. Spiegano ancora i promotori: “Uno degli obiettivi del progetto è stato di attivare meccanismi di auto-tutela da parte degli stessi consumatori. Un secondo obiettivo è stato il monitoraggio delle nuove sostanze psicoattive circolanti nel nostro paese e della diffusione di informazioni per le possibili contromisure di tutela. Il terzo obiettivo della sperimentazione è stato quello di iniziare a costituire un sistema coordinato di allerta composto da tutti i servizi di riduzione del danno e di prossimità attivi in Italia, impiegati quindi non solo come sensori e rilevatori, ma anche come allertatori (…) Dinanzi a una situazione come questa è necessario mettere in campo strategie e strumenti innovativi e diversificati”.
Per porre rimedio alle criticità evidenziate, i promotori del progetto presenteranno i risultati il prossimo 27 ottobre all’Istituto Superiore di Sanità e proporranno all’Istituto stesso di assumere il coordinamento di questo sistema che dovrebbe coinvolgere attivamente tutti i servizi di riduzione del danno e di prossimità esistenti nel nostro paese e implementare gli interventi di drug checking.