10-02-2017

Cresce il disagio psichico in Italia

Cresce il disagio psichico in Italia Le malattie psichiche sono in costante aumento per quanto riguarda l’incidenza delle diagnosi e delle prese in carico. Le statistiche evidenziano che, se si vive sempre più a lungo e aumenta la sopravvivenza per molte malattie croniche, peggiora la salute mentale e aumentano le forme di disagio psichico, specie tra i giovani, gli stranieri, le donne e i disoccupati. Lo scrive sulle colonne di Sanità24 Carla Collicelli, membro del segretariato dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis) e advisor scientifico della Fondazione Censis.
Afferma Collicelli: “L’indagine Istat sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2013 indica, per esempio, che l’indicatore del benessere psichico si riduce tra 2005 e 2013 di 1,6 punti in media e di 2,7 punti per i giovani sotto i 34 anni, di 4,7 punti per gli stranieri e di 5,4 per le donne.” Inoltre, crescono le richieste di aiuto psichiatrico o psicologico, soprattutto tra gli over 40, e il disturbo più diffuso risulta essere la depressione, che coinvolge 2,6 milioni persone, mentre altri dati interessanti riguardano il consumo di antidepressivi: secondo l’Aifa il relativo acquisto sta recentemente aumentando al tasso annuo del 4,5% e secondo il Cnr usano tranquillanti e ansiolitici cinque milioni di italiani, mentre quattro ricorrono ai sonniferi e 2,2 agli antidepressivi.
Volendo collegare queste tendenze a un contesto sociale percepito come intriso di ansie quotidiane, paure e insicurezze, paiono interessanti i dati Eurobarometro, che evidenziano come ben il 21% degli italiani si senta escluso dalla società contro il 9% della media europea. Quali le risposte offerte dal sistema sanitario e, più in generale, dalle politiche pubbliche?  Molto è stato fatto negli ultimi decenni per individuare forme più idonee ed efficaci di trattamento e sostegno per chi soffre di disagio psichico. Tuttavia, conclude Collicelli, molto resta da realizzare e diversi sono gli ambiti su cui incidere, con particolare attenzione a: il riconoscimento del diritto di tutti i cittadini alla tutela della salute mentale; la considerazione del benessere psichico, individuale e collettivo, in tutte le politiche pubbliche, dall’istruzione al lavoro; la promozione di stili di vita salutari e di contesti di lavoro e socialità che favoriscano il benessere psichico; la corretta informazione sui servizi e sulla prevenzione e, last but not least, la cura della relazione tra operatori e pazienti.

Fonte: http://www.sanita24.ilsole24ore.com/