Disturbi mentali, abuso di sostanze, malattie croniche: il ruolo della povertà
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I due studiosi hanno condotto una analisi secondaria utilizzando i dati della National Survey on Drug Use and Health (NSDUH) per gli anni 2010–2012, riferiti a 115.921 adulti. La maggioranza dei soggetti (52.2%) ha mostrato almeno un tipo di condizione (malattia mentale, abuso di/dipendenza da sostanze e cronicità), con sostanziale sovrapposizione tra le condizioni. L’1.2%, corrispondente a 2,2 milioni di persone, ha riferito di versare in tutte e tre le suddette condizioni. Inoltre, la propensione a riferire un cattivo stato di salute è maggiore per gli individui che ritengono di vivere in uno stato di deprivazione: in altre parole, la povertà risulta avere un peso rilevante nel condizionare negativamente la percezione individuale della propria salute fisica e mentale e si associa positivamente all’abuso di sostanze .
In conclusione, e in linea con la notevole attenzione ai determinanti sociali di salute che si sta diffondendo in letteratura, si evidenzia che individui in condizioni di svantaggio sociale tendono ad ammalarsi di più o comunque ad essere meno soddisfatti della propria salute, mentre man mano che si risale lungo la scala sociale, gli indicatori di salute migliorano secondo quella che viene definita la legge del gradiente sociale (Marmot 2016). Pertanto, gli autori suggeriscono un ampliamento e un arricchimento della tradizionale concettualizzazione della multimorbilità per tenere conto delle complessità della co-occorenza tra malattia mentale, dipendenze patologiche e cronicità.
Fonte: Walker E. R., & Druss B. G. (2017). “Cumulative burden of comorbid mental disorders, substance use disorders, chronic medical conditions, and poverty on health among adults in the USA”, Psychology, health & medicine, 22(6), 727-735.