Disturbo dello spettro autistico e trattamento individualizzato del tabagismo
![Disturbo dello spettro autistico e trattamento individualizzato del tabagismo Disturbo dello spettro autistico e trattamento individualizzato del tabagismo](/files/novita/fumo12.jpg)
Gli autori prendono in considerazione il caso clinico di un soggetto affetto da Sindrome di Asperger, diagnosticata nella prima infanzia, che durante tutto il percorso di cura è stato sostenuto attraverso la mobilitazione delle risorse individuali e l’incentivazione del senso di autoefficacia nelle diverse fasi di cambiamento. Necessari per il rinforzo sono stati l’empatia espressa, l’ascolto riflessivo, l’attenzione sulle discrepanze tra il comportamento attuale e quello desiderato e il supporto alla self-efficacy del paziente e alla sua percezione di possedere la capacità di cambiare. Utile infine è stata la proiezione del paziente in situazioni di vita quotidiana senza la sigaretta, al fine di rinforzare l’indipendenza e il senso di libertà provati da un non fumatore, fondamentali per la disassuefazione tabagica.
L’esperienza riportata mostra come, anche in casi di tabagismo correlato a patologie psichiatriche particolarmente connotate dagli effetti neurochimici della nicotina e dalla compulsione gestuale che il consumo reiterato di tabacco soddisfa, un adeguato e specifico setting psico-farmacologico, il corretto addestramento e coinvolgimento di un care-giver e il follow-up a lungo termine possono favorire la disassuefazione e il consolidamento di tale condizione. Con ricadute positive anche su altri aspetti comportamentali e soggettivi della patologia di fondo.