FeDerSerD: servono operatori e risorse
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La contrazione di risorse si produce, prosegue D’Egidio, mentre “il fenomeno del consumo a rischio e delle dipendenze è in continua evoluzione ed espansione e i Servizi pubblici per le Dipendenze dovrebbero differenziare l’offerta, rimodellarsi in funzione di diversi target di utenza, sperimentare proposte di cura specifiche per i più giovani, sviluppare gli interventi di integrazione e partnership territoriali, di pro-attività, per consentire il riconoscimento precoce del disagio ed anticipare la presa in carico (al fine di) garantire la salute e la legalità”.
“Gli operatori dei SerD, con l’aiuto delle società scientifiche, si pongono l’obiettivo di cercare, in queste periodo di riorganizzazioni governate dall’assillo economico, lo spazio per migliorare ancora e per contaminare i colleghi di altri settori. Penso alla implementazione delle nuove conoscenze sulle neuroscienze, alla qualità della relazione, ai processi di recovery, alle specificità della nostra clinica, al valore e alla responsabilità di formalizzare una diagnosi (…) Nelle scorse settimane, le principali società scientifiche dell’area delle dipendenze e della salute psichica dei cittadini (Federazione Italiana degli operatori dei dipartimenti e dei Servizi delle dipendenze - FeDerSerD, Società italiana di psichiatria - Sip, e Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – Sinpia) hanno proposto una Carta dei Servizi per valorizzare la rete specialistica e integrata dei servizi a tutela dei malati e in applicazione dei Lea. Centralità della persona, lotta allo stigma, specificità e appropriatezza degli interventi, sono i cardini”, conclude il presidente FeDerSerD.