15-12-2017

Gambling e appropriazione indebita

Gambling e appropriazione indebita E’ noto che il gioco problematico severo è associato alla criminalità economica,  ad esempio, furto, contraffazione, frode. Uno studio svedese (Binde, 2017), pubblicato dal Journal of Gambling Issues, si occupa dell’appropriazione indebita commessa dai giocatori problematici sul posto di lavoro, un reato che si verifica in tutti i settori economici dove dipendenti e lavoratori hanno accesso al denaro e può riguardare notevoli somme di denaro per periodi prolungati di tempo. In Svezia, si stimano circa 120 casi in un anno.
Numerosi studi hanno trovato che tra il 10 e il 50% dei giocatori problematici ha commesso crimini legati al proprio giocare. Sebbene alcuni delinquenti abituali diventino giocatori problematici nel corso della loro vita, è più comune che i giocatori problematici inizino a delinquere, commettendo atti illegali per finanziare il proprio giocare (Lind et al., 2015). Analisi derivate da studi di prevalenza in campioni di popolazione carceraria indicano che più severi sono i problemi di gioco, più ampia è la proporzione di individui che delinque (Turner et al., 2016). In particolare, nota Binde, risulta piuttosto comune tra i giocatori problematici severi macchiarsi di appropriazione indebita sul posto di lavoro, come dimostra uno studio classico di Lesieur (1984), secondo cui circa un giocatore problematico su tre avrebbe commesso il reato. Risultati confermati dalla letteratura successiva.
Una ricerca norvegese (Buvik, 2009) mostra che il 10% dei giocatori problematici ha sottratto denaro ai colleghi, il 20% lo “ha preso in prestito” dal datore di lavoro e l’11% lo ha semplicemente rubato. Secondo un ancor più recente studio statunitense dedicato a 448 casi rilevanti di appropriazione indebita (periodo 2008-2012), quasi un terzo aveva cause legate al gambling (Marquet International, 2013). In Australia, il 15% dei condannati per frodi maggiori ha citato il gambling come ragione per la commissione del crimine, così come il 15-20% dei casi di furti commessi da lavoratori dipendenti sul luogo di lavoro risulta legato a comportamenti di gioco (Sakurai & Smith, 2003; Crofts, 2003).
Una caratteristica dell’appropriazione indebita sul posto di lavoro è che essa non può verificarsi a meno che l’autore non abbia acquisito una posizione stabile e consolidata, con l’affidamento di incarichi di responsabilità. Il profilo rimanda a un soggetto degno di fiducia da parte dei superiori, ma che, avendo sviluppato un problema di gioco severo, duraturo e nascosto e vivendo una situazione economica difficile, sottrae denaro nella speranza di recuperare quanto perso, persistendo nel comportamento sino alla flagranza. Si tratta indubbiamente di un tema rilevante, poiché non solo arreca danni economici al datore di lavoro, ma anche alla reputazione dell’azienda e implica costi aggiuntivi per intensificare il controllo sui dipendenti: senza contare, una volta scoperto il reato, gli effetti negativi a livello emotivo sui colleghi dell’autore.  
 
Fonte: Binde P. (2017), “Gambling-related employee embezzlement: A study of Swedish newspaper reports”, Journal of Gambling Issues, 34.