Hiv/Aids. A piccoli passi verso una cura
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Mutata è la percezione del pericolo, tanto è vero che in Italia si stima che almeno un malato di Hiv su 10 non sia consapevole di esserlo. Ma quale è lo stato dell’arte? Antinori argomenta: “Abbiamo ottenuto un controllo stabile, cronico, a lungo termine dell’infezione, il passaggio successivo è quello di eradicare la malattia…Attualmente, infatti, se viene sospesa la terapia in un soggetto che è in trattamento anche da 15 anni con viremia soppressa, dopo alcune settimane il virus torna a replicarsi, l'immunità ricomincia a scendere e questo ci costringe a somministrare i farmaci a vita”. Prosegue Antinori: “I progetti di cura ci sono.. ma il vero problema è la quota di virus che è latente nelle cellule di deposito, prevalentemente linfociti, non raggiungibile dagli antiretrovirali perché questi ultimi colpiscono il virus quando esso si replica”.
In conclusione, già esistono approcci di eradicazione ma le evidenze sono ancora a un livello preliminare, anche per quanto riguarda le strategie vaccinali o quelle che utilizzano farmaci intervenienti sulle fasi di latenza. La soluzione, insomma, è ancora piuttosto lontana.