Workshop FeDerSerD Lombardia

LA CURA DEL PAZIENTE BORDERLINE UTILIZZATORE DI SOSTANZE: DBT e modelli evidence based, Buone Pratiche, Organizzazioni e Storie di servizi

PAVIA - Aula Volta Università degli studi

Accreditamento: Il Convegno è accreditato ECM per un numero massimo di 80 persone e per le seguenti figure professionali: medico, psicologo, infermiere, educatore professionale - n. 7 crediti formativi. I crediti formativi sono richiesti anche per la figura professionale dell'assistente sociale - n. 8 crediti formativi, secondo la normativa prevista dall'Ordine di riferimento.
LA CURA DEL PAZIENTE BORDERLINE UTILIZZATORE DI SOSTANZE: DBT e modelli evidence based, Buone Pratiche, Organizzazioni e Storie di servizi

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RAZIONALE
 
Quali sono i percorsi di cura proposti ai pazienti affetti da gravi disturbi di personalità utilizzatori di sostanze stupefacenti? Si tratta di pazienti con esigenze di cura complesse, che possono aver bisogno di ospedalizzazioni anche con carattere d’urgenza, di ricoveri specialistici o percorsi comunitari; che possono richiedere la gestione di una terapia psicofarmacologica anche complessa, o di una terapia farmacologica sostitutiva; che possono ingaggiare un terapeuta in un rapporto di psicoterapia duraturo e a volte frustrante. Nella maggior parte dei casi sia i Servizi per le Dipendenze che i Centri di Salute Mentale sono coinvolti da una gestione così complessa, ma i ruoli possono essere assai variabili e l’interazione tra i Servizi può essere difficoltosa.
Ma qual'è il razionale scientifico alla base delle diverse terapie proposte ai pazienti con complesse esigenze di cura quali i pazienti in doppia diagnosi? Quale deve essere il ruolo dei Servizi coinvolti (dipendenze versus salute mentale e viceversa)?
La terapia dialettico-comportamentale (DBT, Dialectical Behavior Therapy nella terminologia anglosassone), nata per i pazienti affetti da disturbo borderline di personalità con tendenze suicidarie, è una forma di psicoterapia di impostazione cognitivo-comportamentale sviluppata dalla fine degli anni ‘80 da M. Linehan.
Cosa rende la DBT “efficace” per le dipendenze? Quali sono le componenti della DBT che funzionano anche per questo tipo di pazienti e per i loro famigliari? Con quali altri modelli teorici e metodi utili possiamo confrontarla?
Esistono altri metodi utili e altri modelli teorici di riferimento?
Il workshop affronterà tutte questi argomenti utilizzando un approccio dialettico, lavorando cioè sulle differenze e sulle possibili integrazioni tra punti di vista diversi.L'organizzazione del workshop rifletterà questo intento: ai relatori verrà chiesto di argomentare le proprie tesi in “coppia” con un partner che si fa portavoce di una teoria, un punto di vista, uno scuola di pensiero, diversa.
Un moderatore per ogni coppia gestirà i tempi e i temi affrontati nelle presentazioni, il dialogo con il pubblico e si cimenterà nel compito di “avvocato del diavolo”, riflettendo una delle strategie suggerite dalla DBT. A tutte le coppie di relatori sarà inoltre proposto di dare un contributo dialettico affrontando
altri aspetti riguardanti i pazienti borderline in doppia diagnosi, che richiamano questioni organizzative e concettuali più ampie:
• Adolescenza vs cronicità
• Farmaci vs psicoterapia
• Doppia diagnosi vs altri modelli teorici
• Coinvolgimento della famiglia
• Le voci dei pazienti
Le domande e le risposte che si intrecceranno nella giornata vogliono offrire un contributo su questi quattro ambiti di esperienza:
1. saper dire a Chi Organizza, parole chiare su come dovrebbero essere i Servizi per Funzionare;
2. sapere dire ai Pazienti, quali sono i modi per Curarsi;
3. saper dire ai Colleghi, quali Competenze vanno Integrate;
4. sapere dire a Chi fa Ricerca, cosa è utile sapere.