Le abitudini da cui piace dipendere. Algoritmi, azzardo, mercato, web
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Stiamo partecipando a un gigantesco esperimento universale, che mette in gioco il modo in cui evolveranno i nostri cervelli, grazie alla formazione di abitudini che riempiono la vita a milioni di persone, e di cui c’è scarsa consapevolezza. Come evidenzia, nella prefazione al volume, Stefano Canali (ricercatore presso la Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati di Trieste): “La lettura di queste pagine porta una più profonda consapevolezza della vulnerabilità dei nostri sistemi decisionali rispetto ad algoritmi in grado di sequestrare i meccanismi del piacere e della motivazione e (…) di suscitare addirittura empatia. E questa consapevolezza rappresenta lo strumento più efficace per la salvaguardia dei margini di autonomia, responsabilità e singolarità dentro cui può darsi la libertà degli individui in un mondo sempre più complesso e denso di condizionamenti.”
Per limitare i rischi è quindi necessario promuovere intelligenza critica e indirizzare gli sviluppi delle tecnologie e dei mercati, dando a questi ultimi delle cornici etiche entro le quali si possano valutare non solo questioni come il rispetto della privacy, ma fondamentalmente la capacità di considerare l’uomo come fine e non come mezzo. La stessa tecnologia che sviluppa i giochi d’azzardo può essere orientata alla protezione dei soggetti vulnerabili, i processi di profilazione della clientela a scopo promozionale possono essere usati anche per migliorare le capacità critiche delle persone, gli algoritmi che creano le bolle autoreferenziali dei social network possono generare scenari diversi e nuovi approcci di senso ai problemi. Fronteggiare quelle derive problematiche che chiamiamo dipendenze comportamentali non riguarda solo gli specialisti: il mercato lo sosteniamo noi con le nostre scelte, la tecnologia la usiamo con più o meno competenza, le nostre propensioni possiamo riconoscerle e anche in parte governarle.
Fonte: Fea, M. (2017), Le abitudini da cui piace dipendere: Algoritmi, azzardo, mercato, web, FrancoAngeli.
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