01-02-2017

Le patologie degli adolescenti sovraesposti a internet

Le patologie degli adolescenti sovraesposti a internet Uno studio curato dall’Osservatorio nazionale adolescenza, e condotto su 8mila ragazzi a partire dagli 11 anni di età, ha rilevato diverse nuove patologie da iperconnessione:  like addiction, challenge, nomofobia e vamping. Dall’indagine emerge che il 98% dei 14-19enni possiede uno smartphone già dai 10 anni di età. Rilevante il fatto che oltre tre adolescenti su dieci hanno avuto modo di utilizzare uno smartphone già dalla prima infanzia, con la possibilità anche di accedere liberamente a internet e alle applicazioni presenti nel telefono. Cinque adolescenti su dieci dichiarano di trascorrere da 3 a 6 ore extrascolastiche con lo smartphone in mano e il 10% supera la soglia delle 10 ore. Il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network, contro il 77% dei preadolescenti. Il primo profilo è stato aperto intorno ai 12 anni di età e la maggior parte dei ragazzi ne gestisce contemporaneamente una mezza dozzina, insieme a un paio di app di messaggistica istantanea.
Il fatto di accedere a una serie di applicazioni social sconosciute ai genitori - sottolinea l’Osservatorio - permette ai ragazzi di essere meno controllati e più propensi al rischio, favorendo comportamenti come il sexting (invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite internet o telefono cellulare), il cyberbullismo e la diffusione di materiale privato e sensibile in rete. Uno dei dati più allarmanti è che il 14% degli adolescenti ha anche un profilo fasullo, risultando quindi non controllabile dai genitori e nel contempo facile preda della rete del grooming (adescamento di minori online). Inoltre, sei adolescenti su dieci dichiarano di non poter più fare a meno di WhatsApp: il 99% (e ben il 96% dei preadolescenti) lo utilizza ogni giorno e il 70% chatta in maniera compulsiva.
Quali sono gli effetti dell’iperconnessione? Il vamping, ossia il trascorrere numerose ore notturne sui social media, sembra diventata una vera e propria abitudine tanto che sei adolescenti su dieci dichiarano di rimanere spesso svegli fino all’alba a chattare, parlare e giocare. Una tendenza che accomuna moltissimi ragazzi è di tenere a portata di mano il telefono quasi tutto il giorno, con un 15% che si sveglia di notte per leggere le notifiche e i messaggi: il timore è di restar tagliati fuori, altra patologia emergente legata all’abuso dello smartphone (Fomo - fear of missing out). Gli adolescenti sono alla continua ricerca di approvazione, che si raggiunge attraverso like e follower: per circa il 50% di loro è normale condividere pressoché tutto, comprese foto personali, sottoponendosi alla valutazione della macchina dei ‘mi piace’. Per l’autostima di oltre tre adolescenti su dieci è importante il numero dei like ricevuti, mentre la nomofobia, da no-mobile-phone, è legata al terrore di rimanere senza telefono o senza connessione a internet e, nel 46% dei casi, genera ansia, rabbia e fastidio. Infine, le ‘challenge’ si riferiscono alle catene che nascono sui social network in cui si viene chiamati a partecipare da altri attraverso un tag. Lo scopo in genere è di postare un video o un’immagine richiesta per poi nominare altre persone a fare altrettanto. Circa un adolescente su dieci dichiara di aver preso parte a una catena alcolica sui social, bevendo ingenti quantità di alcol in pochissimo tempo. Il report si conclude con una nota sulle mode in cui il corpo e la magrezza hanno un ruolo centrale, favorendo lo sviluppo di patologie nella sfera alimentare.
 
Fonte: http://www.adnkronos.com/salute/