23-04-2019

Oltre il Boschetto di Rogoredo

Oltre il Boschetto di Rogoredo Episodi assurti alla cronaca in modo fragoroso, ad esempio il cosiddetto “boschetto di Rogoredo”, uno tra i tanti, possono insegnarci qualcosa se vengono letti in modo paradigmatico, come segnali forti di disagi rimasti tutti attivi, in linea con le evidenze sociali proprie della nostra nazione. Gli strumenti di intervento utili ad affrontare queste situazioni li conosciamo, dalla costruzione di reti sociali reali alla doverosa realizzazione di presidi e attività socio sanitarie e sanitarie, seguendo i principi della accoglienza, presa in carico e riduzione del danno. Riduzione del danno che è diventata un LEA, livello essenziale di assistenza, e la ragione di non lasciarla solo una delle tante sigle in un decreto sembra proprio essere attuale ora.
Questi episodi mostrano in realtà anche che le facce dell’uso di droghe e delle conseguenze personali e sociali sono tante e che si deve aggiornare il sistema di intervento, renderlo più flessibile nell’azione e valutabile nei risultati. Non vedo distinzioni tra compiti, funzioni e ruoli del “pubblico” e del “privato” da questo punto di vista: moltissimo è da fare e presto. Certamente uno sguardo privilegiato è per i Servizi pubblici, non fosse altro per il continuo richiamo e attrattiva che nella realtà dimostrano verso i pazienti e la “tenuta” clinica e organizzativa che dimostrano, qualcosa che ha del miracoloso visti gli investimenti umani e strutturali fermi al passato millennio! Colpisce lo sforzo di confrontarsi con le nuove realtà, sia cliniche che organizzative. Colpisce la capacità di essere parte attiva ad esempio su tematiche di sanità pubblica e di reale riduzione del danno come la lotta al diffondersi della epatite C o di capire e impegnarsi sulle varie forme delle comorbilità psichiche, sempre più diffuse ed impegnative. Notevoli sono le esperienze di prevenzione nella pratica territoriale, nella presa in carico precoce e dei giovani, nei modelli di cura, sviluppati in molte parti del Paese e utili per le nuove esigenze dei fenomeni osservati. Consolidiamo e diffondiamo le pratiche efficaci. (Alfio Lucchini, Mission 51)