Personalità e gioco problematico, il ruolo dei 'Big Five'

La ricerca qui presentata, e pubblicata sull’ultimo numero del Journal of Gambling Issues (Mackinnon et al., 2016), mediante la somministrazione ogni 12-18 mesi di quattro questionari, testa il legame longitudinale - ossia nel tempo e riferito ai singoli individui - tra i cambiamenti nei cinque tratti di personalità individuati e le motivazioni al gioco. Il target di riferimento è rappresentato dai giovani nella fase di ingresso nell’età adulta, interessando un campione di 679 ragazzi con età media di quasi diciannove anni e di ambo i generi (51,8% femmine).
I risultati evidenziano che i cambiamenti nel tempo della personalità sono associati a specifiche motivazioni al gioco d’azzardo. Nel dettaglio: i giovani che, nel lasso di tempo considerato, hanno sperimentato un crescita del nevroticismo si sono dedicati al gioco in funzione di coping; coloro i quali hanno sviluppato la gradevolezza hanno mostrato un calo nelle motivazioni di natura sociale e di coping; i cambiamenti nei domini della coscienziosità e della apertura mentale non risultano invece correlati ad alcuna motivazione specifica al gambling, mentre le evidenze più solide riguardano il fatto che estroversione e gradevolezza predicono motivazioni al gioco di natura sociale, ossia il fatto di giocare per accrescere il senso di appartenenza a contesti e reti sociali. Considerando che il genere non sembra avere un’influenza sul sistema di relazioni individuato, gli autori concludono sottolineando l’opportunità di interventi mirati e individualizzati che tengano conto delle caratteristiche di personalità dei giocatori problematici e delle loro relazioni con le motivazioni al gioco.
Fonte: Mackinnon S.P., Lambe L. e Stewart S.H. (2016), “Relations of Five-Factor Personality Domains to Gambling Motives in Emerging Adult Gamblers: A Longitudinal Study”, Journal of Gambling Issues: Issue 34, pp. 179-200.