Quanto sono dannosi gli smartphone?
Nonostante la crescente consapevolezza intorno all’uso problematico degli smartphone rappresenti ormai un tema di salute pubblica, esistono poche ricerche volte a far luce sulla relazione tra l’utilizzo dei dispositivi e il concetto di benessere. Uno studio recente (Horwood e Anglim, 2019) focalizza l’attenzione sulle sei dimensioni del benessere psicologico identificate dalla scala di Ryff: relazioni interpersonali positive, autonomia, controllo ambientale, crescita personale, scopo nella vita e auto-accettazione.
Dopo aver individuato un campione di 539 australiani adulti (79% femmine; età media 25 anni), i ricercatori della Deakin University (Melbourne) hanno somministrato loro tre strumenti per la misurazione del benessere psicologico – la Diener's Satisfaction with Life Scale, il Positive and Negative Affect Schedule e la Ryff's 84-item measure of psychological well-being. Queste le evidenze raggiunte: l’uso problematico di smartphone è correlato con scarso benessere, soprattutto per quanto riguarda le relazioni interpersonali, l’autonomia e il controllo ambientale. Data la natura stabile e disposizionale del benessere, tali correlazioni possono essere spiegate in buona parte dalla compresenza di ansia, emozioni negative, mancanza di controllo, tendenza al coping maladattivo e al comportamento compulsivo. Pertanto, concludono i ricercatori, la riduzione dell’utilizzo dello smartphone potrebbe costituire un intervento mirato ed efficace in ambito clinico.
Se buona parte della ricerca tende a inquadrare l’uso delle nuove tecnologie in termini problematici (o drammatici), David Ellis cerca di smorzare l’allarmismo. Il ricercatore della Lancaster University sostiene che i più recenti strumenti psicometrici per la valutazione dell’uso dello smartphone non siano in grado di descrivere adeguatamente le esperienze e i comportamenti legati all’uso delle tecnologie; in particolare si evidenziano incoerenze significative tra i self-report e le misurazioni. Motivo per cui ogni conclusione rispetto all’impatto psicologico delle tecnologie rimane problematica. Secondo l’autore, considerando le criticità concettuali e metodologiche attuali, il tentativo di rispondere alla domanda “Gli smartphone hanno effetti tanto negativi?” dovrebbe essere rimandato.
Fonti:
Ellis, D. A. (2019). Are smartphones really that bad? Improving the psychological measurement of technology-related behaviors. Computers in Human Behavior, 97, 60-66.
Horwood, S., & Anglim, J. (2019). Problematic smartphone usage and subjective and psychological well-being. Computers in Human Behavior, 97, 44-50.
Dopo aver individuato un campione di 539 australiani adulti (79% femmine; età media 25 anni), i ricercatori della Deakin University (Melbourne) hanno somministrato loro tre strumenti per la misurazione del benessere psicologico – la Diener's Satisfaction with Life Scale, il Positive and Negative Affect Schedule e la Ryff's 84-item measure of psychological well-being. Queste le evidenze raggiunte: l’uso problematico di smartphone è correlato con scarso benessere, soprattutto per quanto riguarda le relazioni interpersonali, l’autonomia e il controllo ambientale. Data la natura stabile e disposizionale del benessere, tali correlazioni possono essere spiegate in buona parte dalla compresenza di ansia, emozioni negative, mancanza di controllo, tendenza al coping maladattivo e al comportamento compulsivo. Pertanto, concludono i ricercatori, la riduzione dell’utilizzo dello smartphone potrebbe costituire un intervento mirato ed efficace in ambito clinico.
Se buona parte della ricerca tende a inquadrare l’uso delle nuove tecnologie in termini problematici (o drammatici), David Ellis cerca di smorzare l’allarmismo. Il ricercatore della Lancaster University sostiene che i più recenti strumenti psicometrici per la valutazione dell’uso dello smartphone non siano in grado di descrivere adeguatamente le esperienze e i comportamenti legati all’uso delle tecnologie; in particolare si evidenziano incoerenze significative tra i self-report e le misurazioni. Motivo per cui ogni conclusione rispetto all’impatto psicologico delle tecnologie rimane problematica. Secondo l’autore, considerando le criticità concettuali e metodologiche attuali, il tentativo di rispondere alla domanda “Gli smartphone hanno effetti tanto negativi?” dovrebbe essere rimandato.
Fonti:
Ellis, D. A. (2019). Are smartphones really that bad? Improving the psychological measurement of technology-related behaviors. Computers in Human Behavior, 97, 60-66.
Horwood, S., & Anglim, J. (2019). Problematic smartphone usage and subjective and psychological well-being. Computers in Human Behavior, 97, 44-50.