27-07-2017

Stati Uniti: una strategia nazionale per ridurre i danni legati agli oppioidi

Stati Uniti: una strategia nazionale per ridurre i danni legati agli oppioidi “Serviranno anni di sforzi coordinati per contenere i danni sociali legati alla prescrizione di oppiodi e all’uso illecito degli stessi, due fenomeni interconnessi e forieri di criticità”. Ad affermarlo una recente relazione delle National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine. Il report (vedi documento allegato in coda), sollecitato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, afferma che è possibile frenare la prevalenza, in aumento, di disturbi da uso di oppioidi e di altri danni legati all’uso di oppioidi, senza precluderne l’accesso a quei pazienti sofferenti ai quali i farmaci sono stati prescritti responsabilmente. Tra le azioni raccomandate dal comitato scientifico che ha condotto lo studio, la promozione di pratiche più corrette nella prescrizione di oppioidi, l’espansione dell’accesso ai trattamenti, la prevenzione delle morti per overdose, la valutazione degli impatti sociali al momento di regolamentare l’uso degli oppioidi, il rafforzamento della ricerca per meglio comprendere la natura degli stati dolorosi cronici e sviluppare alternative non additive di cura.
Nel 2015, almeno due milioni di persone negli Stati Uniti presentavano disturbi legati a prescrizione di oppioidi e quasi 600mila legati all’eroina. Mediamente, circa 90 americani muoiono ogni giorno a causa di un’overdose legata agli oppioidi. Mentre il numero di morti legate alla prescrizioni di oppioidi è rimasta relativamente stabile tra il 2011 e il 2015, i morti di overdose da oppioidi illeciti (inclusa eroina e oppioidi sintetici come il fentanyl) sono quasi triplicati, al punto che le overdose da droghe, principalmente trainate dagli oppioidi, rappresentano ora la causa principale di decesso accidentale non intenzionale negli Stati Uniti. I trend indicano inoltre che le morti premature associate all’uso di oppioidi sono destinate ad aumentare.
Tra le conseguenze dell’incremento delle prescrizioni di oppioidi nelle ultime decadi vi sono l’aumento dell’uso di eroina, delle morti per overdose, dei casi di HIV, di epatite C e di altri danni da iniezione. Tuttavia, secondo il report, il prezzo declinante dell’eroina, abbinato a politiche volte a ridurre i danni associati all’uso di oppioidi da prescrizione, potrebbe contribuire ad accrescere l’utilizzo della sostanza. Ciò considerato, è necessario modificare l’approccio nazionale alle pratiche di prescrizione e migliorare la consapevolezza dei rischi e dei benefici degli oppioidi. A tal fine, gli autori del report, auspicano uno sforzo educativo rivolto sia ai professionisti della salute (personale sanitario e farmacisti) che al pubblico in generale, in particolare sollecitando una valutazione di impatto e di costo di un piano formativo che aumenti la consapevolezza tra i pazienti affetti da dolore cronico.
Il comitato sottolinea che le restrizioni all’accesso legale di oppioidi da prescrizione potrebbe avere affetti indesiderati e che ogni politica intesa ad ostacolare l’accesso legale spingerà inevitabilmente alcuni individui verso il mercato illecito. Pertanto una strategia volta a ridurre le prescrizioni di oppioidi dovrebbe essere accompagnata da investimenti per garantire l’accesso universale  al trattamento ai milioni di soggetti dipendenti, diffondendo l’utilizzo di farmaci come il naloxone, in grado di bloccare o far regredire gli effetti degli oppioidi, e di materiale iniettivo sicuro per ridurre la trasmissione di HIV ed epatite C.
Infine, la prevenzione delle morti per overdose e di ogni altro danno legato agli oppioidi dovrebbe essere immediatamente elevata a priorità di salute pubblica. Un altro elemento chiave per una risposta strategica al problema sarebbe considerare l’impatto degli oppiodi da un prospettiva che, limitandosi all’individuo, si allargasse all’intera società, motivo per cui, suggeriscono gli autori, l’FDA dovrebbe incorporare considerazioni di salute pubblica in ogni sua decisione regolatoria.